Ray Wilkins e Mark Hateley, due degli acquisti del Milan nella stagione 1984-85. Il nuovo Milan alla guida di Liedholm si presenta ai nastri di partenza del campionato con due nuovi acquisti dall'Inghilterra, Ray Wilkins, sentrocampista, e Mark Hateley, centravanti, Virdis e un pupillo dell'allenatore svedese, Agostino Di Bartolomei. Quando lessi che il Milan aveva acquistato Agostino mi brillarono gli occhi e ripensai ai quattro calci scambiati sul campetto a fianco del Campo Sportivo di Tormarancia e a quelle sfide per il torneo scolastico all'oratorio San Filippo Neri. Agostino era più piccolo di me di un anno, giocava già nella Primavera della Roma, ma non disdegnava quel torneo scolastico svolto su un campetto tutto buche e avvallamenti. La stagione del Milan, grazie all'apporto dei tre nuovi acquisti e alle strategie del Barone Nils Liedholm, finalmente cominciò in modo diverso, con un pareggio in casa della Juventus e due vittorie, una con la Roma (2-1 e gran gol di Di Bartolomei) e soprattutto nel derby. La domenica del derby stavo giocando a tennis con Viviana, con un orecchio alla radiolina posizionata a bordo campo. Quando segnò Altobelli pensai che anche quella volta i sogni di vittoria erano andati a farsi benedire. Il Milan invece non si dette per vinto e, dopo alcuni minuti, pareggiò con Di Bartolomei. Un lungo linea mi uscì di un metro buono, ma mantenni un certo aplomb. Quando però nella ripresa segnò Hateley un gol memorabile (stacco di testa sopravanzando Collovati che pure nel gioco aereo aveva pochi rivali e frustata alle spalle dell'esterefatto Zenga) non seppi più resistere. Comunicai a Viviana la chiusura di gioco, partita e incontro per cause di forza maggiore e vissi trepidante con la radiolina in mano i minuti restanti al triplice fischio finale.