Il Milan e i suoi tifosi hanno poco tempo per gioire di quella stella appuntata sul petto insieme allo scudetto. Il 1º marzo 1980, un commerciante all’ingrosso di ortofrutta, Massimo Cruciani, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, sostenendo di essere stato truffato. Egli, tramite Alvaro Trinca, proprietario di un ristorante di cui era fornitore, era venuto in contatto con alcuni giocatori della Lazio, che lo avevano indotto a scommettere su alcune partite di Serie A che erano state “combinate”. Tuttavia, non tutti i risultati concordati si erano verificati, facendo perdere a Cruciani somme ingenti (centinaia di milioni di lire).In seguito alla denuncia di Cruciani e di Trinca, il 23 marzo 1980 (24° turno di Campionato di Serie A e 27° turno di Campionato di Serie B) la magistratura fece effettuare una serie di arresti proprio sui campi di gioco, a fine incontri. Le manette scattarono per i giocatori Stefano Pellegrini dell’Avellino, Sergio Girardi del Genoa, Massimo Cacciatori, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Giuseppe Wilson della Lazio, Claudio Merlo del Lecce, Enrico Albertosi e Giorgio Morini del Milan, Guido Magherini del Palermo, Gianfranco Casarsa, Mauro Della Martira e Luciano Zecchini del Perugia. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cui Paolo Rossi del Perugia, Giuseppe Dossena e Giuseppe Savoldi del Bologna, e Oscar Damiani del Napoli.Di Morini si accertò la consegna a Roma di 20 milioni, forniti dal presidente rossonero Felice Colombo, avvolti in carta da giornale per far tacere Fabio Trinca e Massimo Cruciani a seguito della partita contro la Lazio, giocata il 6 gennaio e vinta dal Milan 2-1, mentre Paolo Rossi venne accusato d’aver concordato il pareggio dell’incontro tra Avellino e Perugia, giocato il 30 dicembre 1979 e finito 2-2.Un caso particolare fu quello di Bologna-Juventus. I giudici federali sentenziarono che la partita non fu truccata, anche se all’epoca la loro decisione lasciò molti dubbi. La partita era finita 1-1, dopo due reti abbastanza curiose (quella della Juve su errore del portiere avversario, il pareggio del Bologna su autogol). L’ex giocatore del Bologna Carlo Petrini, recentemente scomparso, nel suo libro Nel fango del dio pallone ha raccontato la sua versione dei fatti, e cioè che le due società si erano accordate per ottenere un pareggio. Petrini, inoltre, ha raccontato che le due squadre erano state assolte nella circostanza perché l’ex presidente bianconero Giampiero Boniperti avrebbe convinto Cruciani a non presentarsi in aula (Petrini dice dietro un cospicuo pagamento). Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono famose ancora oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva 90º minuto.