Torneo Villa de Madrid. La formazione del Milan da sinistra in piedi: Vecchi, Dolci, Bigon, Turone, Rivera, Schnellinger. Accosciati: Chiarugi, Anquilletti, Zignoli, Collovati, Biasiolo.Quel Milan non si era scrollato di dosso la disfatta di Verona e, nel campionato 1973-74, finì al settimo posto, senza mai aver combattuto per le prime posizioni. Due vittorie con la Roma, ma due sconfitte nel derby, una delle quali pesantissima per 1-5, un pareggio e una sconfitta con la Juventus, un pareggio e una sconfitta con la Lazio che si laureerà campione d'Italia. Insomma, un campionato in sordina che, purtroppo, non viene risollevato dalla Coppa delle Coppe, dove in finale prevale il Magdeburgo e neanche dalla Supercoppa Europea, dove, dopo una vittoria di misura in casa contro l'Ajax nell'incontro di ritorno subiamo un pesantissimo 0-6 che la dice lunga sulla forza del Milan di quell'anno. Nel 1974, come raccontato, ero molto preso dalla collaborazione con il giornale, ma ciò non mi impediva di dedicarmi anche alle ragazze. Mentre facevo coppia fissa con Paola, una ragazza per la quale provavo solo attrazione fisica e nulla più, mi telefonò una vecchia fiamma dell'Università, Maria Grazia, di cui avev perso le tracce. Mi spiegò che era dovuta tornare a Locri, il suo paese, in quanto il padre stava male. Ora si era ripreso e lei stava per tornare a Roma per continuare gli studi. Finalmente ci incontrammo di nuovo e la vecchia passione riaffiorò prepotente. Insieme eravamo proprio una bella coppia molto affiatata. Il pomeriggio di una domenica mi telefonò per chiedermi di portarla a ballare. Io mi ero già impegnato con la mia comitiva e soprattutto con Paola, ma non era quello il problema. Mi infastidì il fatto di essere chiamato all'ultimo momento come se fossi una ruota di scorta. Le risposi che avevo già da fare e solo qualche tempo dopo capii lo sbaglio che avevo fatto a dare retta al mio orgoglio e quanto il corso della mia vita sarebbe cambiato se avessi accettato la sua proposta. Da quel giorno non la sentii più.