Solo due colori: il rosso e il nero passando per mezzo secolo, da Rivera a Pierino Prati, da Baresi a Van Basten, a Gullit, a Shevchenko a Pippo Inzaghi. Senza con questo voler dimenticare gli Evani, I Di Bartolomei, i Massaro, i Giovanni Galli e tutti i ragazzi che hanno condiviso le sorti del Milan con il sudore della loro maglia.Gli invincibili di ieri e i grandi di domani. Era l' 11 marzo 1962, il Milan vinse a Torino contro la Juventus per 4-2 e si avviava a conquistare il suo ottavo scudetto. Da quel giorno, avevo 9 anni, il Milan è diventato la mia seconda pelle. In questa carrellata quindi voglio unire in ordine cronologico i miei eroi di ieri e di oggi, protagonisti di imprese belle come gli scudetti e le coppe vinte, e meno belle ma sempre memorabili come le due discese in serie B. Si, vabbè, ma perchè Obiettivo Milan? Non certo per l' obiettività in senso stretto, nessun tifoso lo è...Entra in gioco invece la passione per la fotografia, per un certo tipo di giornalismo immediato di cui ho fatto parte. Pensate a quei poveri cristi appollaiati dietro le porte, piovesse, nevicasse o tirasse vento, con l'indice ancorato sul pulsante di scatto della macchina fotografica, con la speranza i tramandare ai posteri le loro immagini e l' impellenza del servizio fotografico per il giornale. Pensate al tempismo dello scatto per immortalare un gol nel derby e poi alla corsa in macchina per raggiungere il giornale, sviluppare il rullino e mandarlo alle rotative. Pensate all' ansia di potersi sporcare le mani col piombo del giornale appena sfornato e di vedere una propria foto in prima pagina. Ecco, l' obiettivo è la parte iniziale di un processo che si conclude con una soddisfazione, meglio ancora se il Milan ha vinto. Una volta si brindava con Stock...
Intervista a Obiettivo Milan di Radio Roma Capitale FM 93 Mhz
...e infatti, dopo alcuni anni di traversie in cui 'il Milan era un piccolo e povero Diavolo' la mia fede è stata ricompensata. Da piccolo e povero il mio Milan è diventato uno dei club più titolati al mondo, vincendo titoli continentali e intercontinentali. Alla faccia dell'odiata Juventus... Ed è proprio con l'avvento di Silvio Berlusconi, che per me sarà sempre il 'Presidente', che il Milan da una possibile bancarotta diventa la squadra più titolata al mondo dopo il Real Madrid.
Avevo 10 anni e con queste figurine, più quelle delle squadre avversarie, mi divertivo a immaginarmi partite e radiocronache. Sdraiato sul pavimento, schieravo i giocatori secondo il ruolo su quel rettangolo improvvisato, con ai pali delle porte quattro pastelli Giotto e lì, in quell'anteprima di Subbuteo, il mio Milan vinceva campionati e Coppe dei Campioni. Forse qualche volta l'arbitraggio non era totalmente imparziale e la partita non finiva se non con la vittoria delle figurine in rossonero, ma il tifoso, si sa, non è mai imparziale...