Il Milan è una fede
E' un Milan anno zero quello che si appresta ad affrontare questa stagione. Vertici societari azzerati, un allenatore di seconda scelta, nessuna partecipazione all' Europa League in virtù delle disposizioni del Fair Play Finanziario. Campagna acquisti portata avanti con qualche prestito( Rebic, Saelemakers e più avanti Kyaer) e qualche acquisto (Leao, Theo Hernandez, Bennacer); tutti comunque alla lunga si riveleranno fondamentali, ma Giampaolo, nuovo allenatore, dovrà essere capace di assemblarli. E non sarà cosa facile per il nuovo trainer, dal momento che nelle prime sei partite i rossoneri raccolgono quattro sconfitte: un ruolino di marcia da retrocessione. E risultati sono frutto di un gioco votato alla sterilità, tanti inutili fraseggi lontano dalla porta avversaria, pochi sbocchi in avanti dove Piatek è l'ombra del bomber conosciuto nella stagione precedente. Il 9 ottobre, dopo una non esaltante vittoria a Genova contro il Genoa, Giampaolo viene finalmente esonerato e la squadra passa a Stefano Pioli, onesto rilevatore di panchine insoddisfacenti. La squadra è frastornata e continua per qualche partita sulla falsariga precedente, poi due vittorie consecutive a Parma e Bologna sembrano dare la stura a un' inversione di tendenza che già è visibile nel gioco proposto. Il pesante passivo subìto contro l'Atalanta ha il potere di uno schiaffo che scuote tutto l'ambiente, al resto pensa il redivivo Ibrahimovich chiamato a guidare sul campo una banda di giovanotti ancora un po' scalcagnata. Il derby perso con l' Inter dopo aver condotto alla grande il primo tempo chiuso sul 2-0 è il segnale che, sul piano del gioco, siamo sulla strada giusta. Improvvisamente si ferma tutto: una pandemia costringe gli italiani a segregarsi in casa e la FIGC a sospendere i campionati, arrabattandosi poi per finire in ogni caso la stagione. Si riprende il 22 giugno con partite a porte chiuse. In quei due mesi di sosta, Pioli ha lavorato sulla psicologia dei ragazzi e sugli schemi da praticare, aiutato da un Ibrahimovic sempre più allenatore in campo. E alla ripresa i risultati si vedono subito: verticalizzazioni, possesso palla, contropiedi micidiali condotti da giocatori che nella prima parte della stagione erano solo comparse: vengono battute nell' ordine le prime della classe, Roma, Lazio e Juventus, surclassate da un gioco frizzante e veloce grazie a una tenuta atletica invidiabile. Ibrahimovich è il faro della squadra, ma tutti danno l' impressione di giocare divertendosi. Risultato: Europa League acquisita pur se bisognerà affrontare i preliminari, sesto posto raggiunto scavalcando il Napoli. Ora ci sarà la battaglia per i rinnovi (Calhanoglu, Ibrahimovic e Donnarumma in primis) per i prestiti da confermare in acquisti (Rebic su tutti). Un primo passo è già stato fatto: il rinnovo di contratto per Pioli, un traghettatore che ha le capacità per diventare ammiraglio.
Addio Pierino