Il Milan è una fede
Champions League Finale Liverpool-Milan 3-3 (6-5 d.c.r.) Da sinistra in piedi: Maldini, Dida, Shevchenko, Stam, Nesta, Seedorf. Accosciati: Kaka, Pirlo, Gattuso, Crespo, Cafù . La stagione comincia bene con la netta vittoria sulla Lazio nella Supercoppa Italiana; ma è chiaro che l'obiettivo principale è la conquista della Coppa dei Campioni, anche se c'è uno scudetto da difendere. Il centro della difesa è puntellato dall'arrivo di Japp Stam. L'intento è quello di avere una torre in area forte nel gioco aereo per evitare brutte sorprese sulle palle inattive. In attacco viene preso in prestito dal Chelsea Hernan Crespo. E come nelle speranze di tutti i tifosi rossoneri, il Milan arriva alla finale di Champions League. Ho dei ricordi indelebili di quella sera: il gol di Maldini e la sua pazza corsa, ebbro di gioia, i due gol di Crespo che fanno pensare a una serata magica. Finisce il primo tempo, già non ho più voce. Comincia il secondo e dico tra me e me:'Calma, mancano ancora 45 minuti. Continuiamo a giocare come stavamo facendo...Un piccolo sforzo...' Gli inglesi accorciano le distanze, ma non ho neanche il tempo di pensare che alla razza anglosassone basta poco per galvanizzarsi che segnano anche il secondo gol. A quel punto non ci sono più pensieri, solo il brutto presentimento che prima o poi il terzo arriva. E non tarda ad arrivare. Sono fuori di me dalla rabbia, penso sia impossibile farsi rimontare tre gol in soli sei minuti in una finale di Champions. Prendo le chiavi della macchina, spengo il televisore e decido di sfogare la rabbia per strada; magari si ripete l'esorcismo dei supplementari di Manchester. Solo che stavolta il tempo da passare è maggiore, devo tenere conto dei minuti restanti alla fine e degli eventuali supplementari. Non importa, sparo lo stereo a tutto volume per non pensare e comincio a guidare come un' automa: la stessa strada di due anni prima ripetuta non ricordo quante volte.'Ora sarà finita' penso e riprendo la strada di casa. Il cuore mi batte all'impazzata. Arrivo, accendo il televideo e stavolta la notizia non è proprio come due anni prima. Il Milan ha perso la Coppa dei Campioni ai rigori, ma meglio sarebbe dire ha perso la Coppa nell'intervallo, nel chiuso degli spogliatoi dove forse si è venduta troppo presto la pelle dell'orso. Ancora oggi, ripensando a quella partita, mi viene il magone, anche se l'onta di quella sconfitta è stata lavata in un'altra,fantastica notte di Atene.