Il Milan è una fede
Champions League 2002-03 Finale Da sinistra in piedi: Maldini, Dida, Shevchenko, Kaladze, Seedorf, Nesta. Accosciati: Inzaghi, Gattuso, Pirlo, Costacurta, Rui Costa . Come accade nelle più belle favole, il Milan, dal brutto anatroccolo delle tre stagioni precedenti (salvo qualche eccezione), si trasforma in principe e in Champions League domina tutte le squadre che si frappongono tra lui e la finale di Manchester. E chi ti trova nella finale: gli odiati gobbi della Juventus, alla disperata ricerca di una dimensione finalmente europea.E' subito battaglia che vivo visceralmente, incollato alla buona forma di Shevchenko e della difesa in generale, vituperando ogni bianconero che entri in possesso del pallone. Così c'è la disperazione quando l'arbitro annulla un gol di Sheva per fuorigioco di posizione di Inzaghi, quando Buffon con una parata prodigiosa devia in angolo un colpo di testa o quando Nesta scivolando urta involontariamente il pallone con un braccio. Il secondo tempo le due squadre sono bloccate dalla paura di perdere e la mia tensione sale al massimo. all'inizio dei tempi supplementari non ce la faccio più. Prendo le chiavi della macchina, guardo l'orologio, faccio un rapido calcolo considerando anche gli eventuali rigori e comincio a guidare senza una meta. Mi dirigo verso Ostia, andando abbastanza piano per far passare il tempo più velocemente, arrivo al mare, un'occhiata all'orologio, un'altra alla strada. E' troppo presto, ancora, penso che Roma vive in modo neutrale questa finale, comunque preferisco evitare agglomerati urbani, voglio sapere tutto alla fine: un colpo e via...Riprendo la strada di casa, per maggior sicurezza una volta arrivato faccio anche un giro più largo del quartiere. Guardo l'orologio, ormai dovrebbe essere finita...Arrivo a casa, con le mani che tremano guardo il televideo: Il Milan è Campione d'Europa. Vorrei urlare la mia gioia, ma mi contengo e commosso, ma in silenzio, guardo il rigore decisivo di Sheva e il suo abbraccio con Dida, altro eroe della serata. Rivedo l'intera partita il giorno dopo, leggo tutti i giornali sportivi e mi dispiace non aver potuto assistere in diretta al trionfo. Ma il mio povero cuore rossonero proprio non ce la faceva...