Il Milan è una fede
Champions League Milan-IFK Goteborg 4-2 La formazione del Milan. Da sinistra in piedi: Rossi, Maldini, Desailly, Weah, Boban, Panucci. Accosciati: Davids, Albertini, Costacurta, Simone, Locatelli . Dopo cinque stagioni che hanno visto il Milan primeggiare in Italia e in Europa, mister Fabio Capello decide di lasciare i rossoneri per andare ad allenare il Real Madrid. La conduzione della squadra viene quindi affidata a Tabarez, un 'manichino in panchina' per il suo modo di vestire sempre impeccabile. Ora, non è giusto giudicare un uomo di calcio solo per il suo modo di vestire, peraltro molto raffinato, ma è anche vero che i rossoneri erano abituati al bastone di Capello e la minestra di carote del Mister Tabarez non veniva apprezzata. Se è per questo neanche il gioco proposto deliziava i tifosi e, dopo qualche partita, neanche la classifica: 11 punti in altrettante partite. Il rovescio di Piacenza e la famosa rovesciata di Luiso convinsero la dirigenza a dargli il benservito. Forse quel volpone di Fabio Capello aveva capito che quella squadra non aveva più 'la fame' necessaria per raggiungere nuovi traguardi. Al suo posto viene chiamato nuovamente Arrigo Sacchi, ma neanche le sue indubbie qualità di taumaturgo riescono a risollevare il Milan che chiuderà il campionato all'undicesimo posto e la Champions League senza superare il girone eliminatorio. Peccato perchè Franco Baresi e Mauro Tassotti, al loro ultimo campionato da calciatori, avrebbero meritato una chiusura in linea con le stagioni gloriose precedenti.