Il Milan è una fede
Milan-Padova 1-0 Finale coppa Italia. La formazione del Milan. Da sinistra in piedi: Baveni, Mora, Belli, Rivera, Schnellinger, Amarildo. Accosciati: Trapattoni, Lodetti, Maddè, Fortunato, Anquilletti . Mamma mia che brutto campionato quello del 1966-67. Terminiamo all'ottavo posto con qualche raro acuto solo in occasione delle due vittorie sulla Roma e le vittorie nel girone di ritorno con il Napoli e la Juventus. Per il resto perdiamo entrambi i derby, il primo di misura, il secondo con quattro pappine sul groppone. Dalle colonne di 'Forza Milan' si intuisce come il povero allenatore Silvestri non sappia più dove mettere le mani e comunque sa già che dalla stagione successiva verrà sostituito dal redivivo Nereo Rocco. Nonostante la squadra sia stata rinforzata con l'acquisto dal Torino dello stopper nazionale Roberto Rosato, i rossoneri non sembrano trarne giovamento più di tanto e il bilancio tra reti attive e passive è minimo. A tirare su le sorti dell'annata interviene però la Coppa Italia che ci vede approdare alla finale di Roma. Non potevo farmi scappare un'occasione del genere e convinco mio padre a portarmi allo Stadio. Tribuna Tevere, arriviamo prestissimo e trovo il modo di battibeccare sulla bravura di Amarildo con alcuni ragazzotti seduti davanti a me. Poi comincia la partita e divento facile profeta perchè proprio Amarildo segna il gol della vittoria sul Padova. Fu una grossa soddisfazione per me che, vivendo a Roma, non avevo che i giornali e le radiocronache per poter seguire la squadra. Vedere Rivera che alzava la Coppa Italia fu emozionante e mi ripromisi di seguire la squadra almeno nelle partite che giocava nella mia città.